Destinazione raggiunta…

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Amore, bene, follia, che differenza c’è se un’emozione è capace di regalare un battito in più al cuore? E quel battito è vero, è vita, e allora tutto è più chiaro, tutto assume un colore diverso, e capisci che amare non è necessariamente farsi male e sofferenza, e non è troppo tardi per scommettere sull’amore. Pensa se ognuno di noi alla nascita fosse dotato di un navigatore sentimentale con destinazione finale il grande amore della vita, la persona giusta. C’è chi è fortunato e la trova presto. C’è chi invece sbaglia tante volte strada, si perde e alla fine perde anche le speranze. Poi a un certo punto sente una voce che gli dice “destinazione raggiunta”. Ecco, questo è quello che mi è successo la prima volta che ti ho abbracciato. Ho sentito quella voce dire “destinazione raggiunta” e la sensazione unica e inconfondibile che ero arrivata a casa. La sensazione, insostituibile e nuova per me, di sentirmi così straordinariamente normale, e non dover cercare più, non dover cercarmi più. La persona giusta non é un’alternativa, e così tu diventi giusto per me, ma allo stesso tempo credo che giusta sia anche chi ti porterà sempre con se, e così divento giusta anch’io per te, perché se ho una certezza, e l’ho trovata nel tuo abbraccio, è che mai potrò fare a meno di darti quel pezzo di cuore mio, dove vivi solo tu. Sento di dirti grazie per tutto questo e per questa meravigliosa parte di viaggio che mi hai concesso di fare insieme. Sei un tesoro per me. Sei un meraviglioso cuore. Grazie per questo infinito bene che sento per te e che dentro di te mi fa sentire a casa. Mi hai dato la gioia unica e speciale di farmi sentire giusta, normale. E dove non ci sono più parole inizi tu, e dove non c’è un senso e una ragione c’è un’emozione vera e unica. Sei la ricompensa più bella e quanto di più insensatamente giusto la vita mi ha donato.

Tratto da, “Ho sognato che bussavi alla mia porta” di Manuela Fagone

Condividiamo tutto…

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Nella quotidianità é facile che ci si lascia sommergere da un accumulo di emozioni a cui spesso non si da nemmeno il nome. Insoddisfazione, rabbia, agitazione,
prendono spesso il sopravvento su
qualsiasi altra cosa! La paura é tanta,
paura di un evento, di una situazione, di
una malattia. Smetti di sentirti solo/a,
quello che vivi lo condividono in tanti e
allora perché isolarsi? Porta la tua
esperienza e confrontiamoci insieme,
perché cominciare a parlarne
rappresenta già il primo passo per una
risoluzione di qualsiasi disagio.

Parliamone…

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É finita? Sai che la decisione più giusta sarebbe lasciarsi ma
non sai come fare? Non sai come gestire la fiducia, le
delusioni, le ferite, uno o più tradimenti, la dipendenza
affettiva, le mancanze? Non pensare di essere l’unico/a a
vivere un disagio del genere, non credere di essere solo/a e
che nessuno possa capirti, non sentirti chiuso nella
difficoltà del peso che porti. Parlare é il primo passo verso
la risoluzione di qualsiasi problema. Facciamolo insieme!
Cogli l’opportunità di confrontarti con altre storie, con altre
esperienze e situazioni, perché può diventare un’occasione
di crescita e il mezzo ideale che ti aiuta a stare meglio.

Ho sognato che bussavi alla mia porta

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É una narrazione autobiografica. Un viaggio tra i ricordi e la felicità. La promessa di scavare nella memoria del tempo e ricavare qualcosa che si avvicini il più possibile alla realizzazione di un sogno. Il racconto della vita di una madre, attraverso gli occhi di una figlia, per arrivare poi alla sua storia. Una storia difficile ma intensa, dinamica e mai priva di entusiasmo. Vivere la disabilità come una prova di resistenza, come un’onda anomala che intralcia uno scorrimento regolare ma che non inibisce mai e non limita in nessun caso la capacità e la voglia di amare. E l’amore, in tutte le sue gradazioni di colore, diventa così l’arma migliore per combattere e vincere qualsiasi sfida e il tema principale sono sempre le emozioni. Una vita che esalta la straordinarietà della normalità, dove il coraggio é il motore che guida ogni paura e dove la forza non esclude la bellezza delle fragilità. E nonostante una mamma stringe le mani del suo bimbo per troppo poco tempo, il suo cuore non lo lascerà mai e lo stringerà per sempre.